Progetto pedagogico-didattico - Scuola dell'Infanzia "SS.Innocenti"

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Progetto pedagogico-didattico

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Le attività svolte sono legate ad un progetto che viene costruito durante l’anno dalle insegnanti, con il supporto del collegio docenti, osservando le sollecitazioni portate dai bambini e avendo come riferimento le indicazioni nazionali e il curricolo di scuola. Obiettivo della progettazione è quello di offrire la possibilità di lavorare su tutti i campi di esperienza individuati dalle indicazioni al fine di offrire un percorso didattico che aiuti i bambini a raggiungere i traguardi del profilo in uscita dalla scuola dell’infanzia. Nella stesura del progetto l’attenzione è centrata sul processo di apprendimento più che sui contenuti che variano da sezione a sezione in base a quanto portato dai bambini. Compito dell’insegnante è progettare uno stimolo iniziale che attivi i bambini, l’insegnante osservando l’attivazione dei bambini, il loro agire, le loro domande, i loro interessi, costruisce, compiendo delle scelte con responsabilità pedagogica, una mappa degli apprendimenti che guiderà le attività della sezione. I contenuti si muovono in contesti di apprendimento fissi che definiscono la settimana scolastica: il laboratorio di conoscenza del mondo, il laboratorio corpo e movimento, il laboratorio dei discorsi e delle parole, il laboratorio di immagini, suoni e colori, il laboratorio di giardinaggio e di orticoltura didattica.
Durante la settimana vengono lasciati anche dei quiet time, questi tempi tranquilli servono ai bambini per far sedimentare quanto appreso, approfondire alcune attività vissute nei laboratori e fare attività destrutturate che possono aprire nuovi imprevisti e nuove possibilità di apprendimento.
Tutti i contenuti dei diversi laboratori sono volutamente connessi e legati tra loro, questo permette ai bambini di percepire la complessità delle cose e di poter arrivare a divenire in futuro cittadini del mondo e ad abitare con competenza la società odierna che è caratterizzata proprio dalla complessità.
Restano disconnessi dalla progettazione soltanto il laboratorio di inglese e il progetto di IRC. Il progetto di IRC segue quanto predisposto dall’adasm- fism in collaborazione con l’ufficio scolastico per l’insegamento dell’IRC e quindi segue un progetto proprio parallelo, anche se sovente è possibile creare dei collegamenti con le mappe di apprendimento. Il progetto di inglese “Polly the Collie and Didy the Dragon”, finanziato dalla Fondazione Camillo Scaglia, è svolto da esperti esterni della ditta Primomodo e segue il metodo Helen Doron English, un metodo innovativo e certificato a livello internazionale per l’apprendimento della lingua inglese.
Trasversali a tutti i laboratori sono gli obiettivi riguardanti il campo di esperienza del sé e l’altro (lo sviluppo della persona, della percezione di sé, delle emozioni e delle autonomie) e quelli riguardanti l’educazione civica.
 
Strategie di progettazione collegiale e individuale: progettazione dei contesti e delle esperienze
La progettazione avviene sia a livello collegiale che individuale. Compito del collegio docenti è individuare gli obiettivi educativi rispetto al curricolo di scuola, progettare i contesti di apprendimento e condividere le metodologia progettuali. Secondo quanto deciso a livello collegiale, ogni insegnante ha il compito di progettare degli input iniziali, siano essi un attività strutturata (progettazione dell’attività) o un’attività destrutturata (progettazione di unospazio e del materiale a disposizione in quel momento)  su cui osservare i bambini e quanto emerge da loro per poi costruire un percorso di apprendimento sotto forma di mappa concettuale che va a costruire le competenze dei diversi campi di esperienza. La metodologia è quindi quella di una didattica di tipo Le mappe concettuali costruite vengono poi condivise in collegio docenti.
 
Progettazione per competenze
La progettazione delle mappe di apprendimento da parte di ogni insegnante, parte dal curricolo di scuola costruito dallo studio e dalla condivisione di quanto inserito nelle “Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e i  nuovi scenari”.
La progettazione è una progettazione per competenze* che segue una logica della complessità e delle relazioni, dove tutto non è prevedibile e anticipabile ma viene lasciato spazio all’imprevisto e all’errore come grande fonte di possibilità di apprendimento. La didattica diventa quindi una didattica deduttiva che non viene calata dall’alto ma che viene realmente costruita partendo dall’esperienza e dai bambini e nel futuro. La centratura della progettazione non è sul contenuto ma sul processo che porta alla conoscenza del contenuto e quindi la prospettiva è a lungo termine: quello che stiamo facendo non serve solo qui e adesso ma serve qui e adesso, fuori da qui
 
*DEFINIZIONE DI COMPETENZA
Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 2006, riproposta nel Documento tecnico connesso al Regolamento sull’ adempimento dell’obbligo di Istruzione - Decreto 22 agosto 2007 e la Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 aprile 2008 del Quadro Europeo delle Qualifiche e dei Titoli
“Conoscenze”: indicano il risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento.
Le conoscenze sono l’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative a un settore di studio o di lavoro; le conoscenze sono descritte come teoriche e/pratiche.
“Abilità” : indicano le capacità di applicare conoscenze e di usare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi; le abilità sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti).
“Competenze”: indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e metodologiche in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; le competenze sono descritte in termini di responsabilità e autonomia
 
Organizzazione dei gruppi
La scuola è divisa in quattro sezioni identificate da quattro colori (gialli, rossi, blu e verdi). Il gruppo sezione rappresenta un punto di riferimento stabile per i bambini. All’interno della sezione si sviluppano relazioni di amicizia, di cura, di solidarietà e cooperazione e si creano le condizioni per il raggiungimento delle finalità educative.
Ogni sezione è eterogenea, in ognuna c’è un un gruppo di BOCCIOLI (bambini di 3 anni), un gruppo di FIORIBELLI (bambini di 4 anni) e un gruppo di SEMPREPRONTI (bambini di 5 anni). Questa organizzazione favorisce l’apprendimento per cooperazione, lo sviluppo delle competenze nel contesto diversificato, l’ampliamento delle opportunità di scambio, di confronto e di arricchimento, la socializzazione trasversale e per i piccoli la possibilità di riferirsi a modelli più maturi, per i più grandicelli una maggiore autonomia nelle operazioni di vita pratica, nella gestione delle emozioni e nell’assunzione di piccoli incarichi o responsabilità e un accrescimento  dell’autostima rispetto all’aiuto dato ai compagni. L’organizzazione per sezioni eterogenee porta in se anche degli svantaggi in quanto non favorisce l’attivazione di esperienze specifiche rispetto all’età e momenti di tranquillità in cui il bambino possa sperimentare in autonomia con i pari alcune esperienze. Per eliminare gli svantaggi derivanti da questo tipo di organizzazione, vengono attivati delle attività laboratoriali per gruppi di intersezione omogenei per età, inoltre all’interno della sezione stessa alcune attività vengono proposte contemporaneamente a tutti i bambini mentre altre vengono proposte a piccoli gruppi per fasce d’età.
La divisione in bolle non permette lo svolgimento di attività di intersezione, per sopperire a questa mancanza si lavora su una maggiore differenziazione delle attività svolte in sezione.
Ogni sezione ha un insegnante di riferimento che cura in particolar modo le attività e le relazioni all’interno della propria sezione e con le famiglie dei bambini. Tutto il personale scolastico diventa però sistema di riferimento per il bambino e le famiglie che possono rivolgersi ad ogni figura educativa in caso di necessità. Questo permette lo sviluppo e l’utilizzo delle competenze relazionali dei bambini con una molteplicità di figure adulte. Inoltre favorisce un senso di sicurezza nei bambini qualora l’insegnante di sezione debba assentarsi e quindi essere sostituita per un qualsiasi motivo. Oltre alle insegnanti di sezione fanno parte di questo sistema di riferimento altre figure professionali quali una psicopedagogista che supporta l’operato delle insegnanti e della scuola, delle insegnanti “jolly”, degli esperti esterni per alcuni laboratori e dei volontari che collaborano con la scuola.
Con la divisione in bolle il sistema di riferimento non si è potuto applicare in modo costante nella pratica ma ha continuato ad esistere, anche se non senza difficoltà legate alla divisione, a livello progettuale e di scambio di informazioni sui bambini a livello collegiale.
 
La documentazione
La scuola provvede a raccogliere una documentazione circa le attività e le esperienze educative svolte. Tale documentazione è composta da: la progettazione educativa e didattica e le relative mappe degli apprendimenti, sequenze fotografiche, video, registrazioni di conversazioni e o discussioni, archivio dei progetti didattici, cartelloni esposti, elaborati dei bambini, schede di osservazione, ecc. Tutto il materiale è conservato all’interno dell’edificio scolastico e può essere visionato dalle famiglie. Alcune parti vengono condivise con i genitori ma anche con la comunità attraverso l’invio tramite i gruppi di wathsapp, i rappresentanti o la pagina facebook della Fondazione, ma anche attraverso gli elaborati dei bambini che vengono portati a casa. Tutto quanto condiviso all’esterno dell’ambito famigliare risponde al rispetto della normativa sulla privacy.  I materiali utili alla continuità con la scuola primaria, su consenso della famiglia, sono condivisi con le insegnanti della scuola primaria.
 
 
La valutazione
Agli insegnanti competono la responsabilità della valutazione e la cura della documentazione, nonché la scelta dei relativi strumenti, nel quadro dei criteri deliberati dagli organi collegiali. Le verifiche intermedie e le valutazioni periodiche e finali devono essere coerenti con gli obiettivi e i traguardi previsti dalle Indicazioni e declinati nel curricolo.
 La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curricolari. Attiva le azioni da intraprendere, regola quelle avviate, promuove il bilancio critico su quelle condotte a termine. Assume una preminente funzione formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo.
 
Valutazione dei processi di apprendimento
La valutazione nella scuola dell’infanzia assume un’accezione positiva in quanto nella verifica delle competenze raggiunte non si va a giudicare quanto fatto o quanto raggiunto da ogni bambino, ma la valutazione viene intesa come un punto di partenza. Una verifica del percorso svolto e delle competenze raggiunte per progettare le attività e le competenze future. Vengono valutate le competenze raggiunte dal bambino per poter proporre attività che stimolino il raggiungimento delle successive competenze.
La valutazione avviene durante tutto l’anno  attraverso l’osservazione costante dell’insegnante di sezione e del team docente e la raccolta di documenti (elaborati, fotografie, video) e, alla fine di ogni anno viene compilata una scheda di osservazione discorsiva che analizza le competenze raggiunte da ogni bambino in ciascuno dei cinque campi di esperienza. La scheda di osservazione viene condivisa con i genitori in fase di colloquio e per i bambini grandi, se il genitore ne da il consenso, viene passata alle insegnanti della scuola primaria insieme ad una scheda di passaggio proposta dalla primaria.
 
Valutazione delle pratiche educative e dell’ambiente di apprendimento
Più rilevante della valutazione degli apprendimenti è la valutazione delle pratiche educative e dell’ambiente di apprendimento, cioè l’autovalutazione da parte della scuola della propria opera. Tale valutazione serve alla scuola per verificare di aver messo in atto il meglio possibile per creare le condizioni affinché a ciascun bambino sia consentito di esprimere il meglio da sé stesso.  Questa valutazione permette alla scuola di migliorare e di offrire ai bambini e alle loro famiglie un ambiente sempre più accogliente, stimolante e attento ai bisogni educativi emergenti.
Questa autovalutazione viene svolta periodicamente  durante l’anno sia nei collegi docenti che nel consiglio di gestione e in modo più approfondito in fase di progettazione dell’anno scolastico seguente anche avvalendosi della consulenza della psicopedagogista esterna o dei rimandi delle figure professionali a sostegno della disabilità con cui la scuola è in contatto nei GLO.
 
Valutazione dell’offerta formativa
 La valutazione dell’offerta formativa da parte dei genitori viene raccolta attraverso i rappresentanto di classe nelle riunioni di intersezione. Al fine di rendere la valutazione più sistematica è in fase di sviluppo un questionario scuola-famiglia che permetta a tutti i genitori di dare una valutazione della scuola
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